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Documentary

Via Longo è un quartiere popolare nato a Teramo alla fine degli anni ‘50.
È stato il palcoscenico principale per lo svilupparsi di una classe operaia cittadina che lavorava e risiedeva in questo quadrante della città, sviluppando nel tempo un modello di socialità unico, orizzontale e includente.
L’idea abitativa iniziale è quella di garantire una base di appoggio nell’ottica di un turn over degli occupanti che ha riguardato in misura maggiore due palazzine in particolare, mentre nelle altre permangono ad oggi nuclei famigliari storici. Attualmente dei 96 appartamenti complessivi, solo 36 sono abitati per un totale di circa cento persone, mentre negli anni settanta i residenti erano oltre seicento.
Le case popolari di via Longo rappresentano per la città di Teramo e per tutti i teramani una visio-ne storica sul passato della città, memoria architettonica, sociale e culturale di un paesaggio ur-bano che negli anni ‘60 si amplia grazie all’ industrializzazione del paese e alla crescita della classe operaia.
Questo racconto denso e profondo è stato reso tale dai grandi protagonisti del quartiere: lavoratori e lavoratrici, donne e uomini delle classi popolari che a via Longo si sono sentiti a casa.
Da quel momento in avanti nasce la vita che si snoda lungo e dentro “la strisciata gialla”, un paesaggio che con il tempo ha preso corpo ed è mutato negli anni e nelle stagioni, non restando mai uguale a se stesso ma assecondando le trasformazioni di un tessuto umano politico e nazionale in divenire.
Una storia meritevole di attenzione e di studio, non solo per guardare al passato ma soprattutto per dotarci di quegli strumenti utili per comprendere via Longo oggi con le sue criticità, contraddizioni e potenzialità.
Chi di noi passando lungo “lo stradone” non è rimasto affascinato dalle luci calde alle finestre e non ha provato ad immaginare la vita delle persone dentro quelle case?
Siamo entrati in alcuni di quegli appartamenti per fotografarne i volti, calandoci nelle storie e dentro le vite, nei racconti di un tempo passato e presente dando voce a desideri, aspettative e una visione soggettiva di un possibile luogo abitativo futuro per via Longo.
Un reportage fotografico e video accompagnato da testi che ne raccontano e documentano storie e ricordi del passato intrecciate inevitabilmente al presente in un divenire di colori, profumi, voci, oggetti, emozioni.
Presenze e assenze di un quartiere che continua a respirare.

 

Daniela Ferroni

Giampiero Marcocci

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